Relazione



  34923rui84qmc9b

  34923rui84qmc9b

  34923rui84qmc9b

1)spazio e tempo:

Della prima parte, il racconto è ambientato in Boemia, durante una guerra tra Turchi e cristiani. Nella seconda parte il racconto si sposta invece in Italia, nel genovese dove il visconte, protagonista del libro, possiede il territorio di Terralba. I luoghi in cui si sposta la scena sono appunto Terralba, il paese di Pratofungo, luogo misterioso abitato unicamente da lebbrosi, e Col Gerbido, la collina dove alcuni ugonotti hanno posto la propria dimora.



La storia si svolge intorno al 1600, al tempo della guerra di religione contro i Turchi.

Autore: um923r4384qmmc

L’autore è esterno alla vicenda, mentre il narratore è onnisciente: è infatti il nipote di Medardo che racconta i fatti ed è coinvolto in alcune situazioni.

2)personaggi

  34923rui84qmc9b

Medardo (Gramo):la il terrore nel proprio come nei paesi vicini compiendo azioni crudeli. Alla fine si ricongiungerà alla metà opposta dando vita ad un uomo dotato di grande saggezza poiché ha l’esperienza di due uomini.

Medardo (Buono):l’altra metà del Visconte, la “parte buona “metà cattiva” (destra) del Visconte di Terralba, insensibile e malvagia; non ha pietà nei confronti di nessuno, semina” (sinistra), è retta onesta ma troppo caritatevole verso il prossimo; comincia a diventare invadente e a iarsi troppo degli affari altrui tanto che la gente non sa più quale sia la metà peggiore. Alla fine come già detto si riunirà al rimpiccesto del corpo.

Trelawney:il dottore del paese, inetto e codardo; si interessa dei fuochi fatui piuttosto che trovare un rimedio al caso del Visconte dimostrandosi a lui sempre sottomesso. Si rivelerà però indispensabile quando sarà il momento di riunire le due metà.

Pamela:la pastorella promessa sposa dei due Medardi; è figlia dei due contadini e non è particolarmente bella. Non sopporta nessuna delle due metà ma viene costretta al matrimonio, prima dell’unione delle due. Si sposerà invece il Visconte intero.

3) Il narratore e il narratario:

 

Il narratore è interno alla storia.

Il narratore, pur essendo un personaggio della storia, può essere considerato onnisciente in quanto conosce tutti i fatti, anche quelli ai quali lui non prende parte.

4) Il tema

Il tema principale, o meglio quello che si può evincere dal testo facendo un minore ricorso all'astrazione, è quello che riguarda la società umana contemporanea la quale è perennemente alienata e mutilata e che non è in grado di raggiungere una propria stabilità ed una propria interezza.

L'opera è stata scritta intorno alla metà del secolo scorso e pubblicata nel 1952.

  34923rui84qmc9b

Il visconte Medardo di Terralba partecipa alla guerra di religione contro i turchi in Boemia e durante un’azione militare viene colpito da una palla di cannone; tutto sembra perduto quando lo scudiero Curzio trova solo la parte destra dell’uomo e la porta all’accampamento; i medici dell’accampamento stesso provano comunque a curarla e la rimettono miracolosamente in condizione di vivere. Il mezzo Visconte, finita la guerra, fa infatti ritorno al suo paese d'origine, Terralba, fra lo stupore dei compaesani che non sanno più come trattarlo. Nei giorni seguenti si verificano strani eventi nel paese: Medardo taglia verticalmente tutti gli oggetti per segnare il suo passaggio e ha comportamenti malvagi, nei processi emana sentenze terribili condannando a morte decine di uomini senza motivo, in quanto giudice, costringendo il falegname a costruire forche (sempre più perfette) per impiccarli, causa incidenti di ogni genere a tutti i compaesani come pure ai propri famigliari tanto da provocare la morte di suo padre Aiolfo e da attentare più volte a quella di suo nipote, rifilandogli un cestino di “mezzi funghi” velenosi e tendendogli trappole, da fuoco a case e fienili, insomma, semina il terrore nel suo paese e anche in quelli vicini come Col Gerbido e Pratofungo, dove spedisce la madre Sebastiana, presunta malata di lebbra; viene così chiamato Gramo dai suoi sudditi. In seguito scopre che c’è un sentimento chiamato amore e decide di innamorarsi anche lui di una pastorella di nome Pamela, che però rifiuta il suo amore e dopo qualche visita da parte del sua, scappa nel bosco per non farsi trovare. Successivamente nel paese si ha la notizia che Medardo compie anche buone azioni ma si scopre che in realtà è l’altra metà del Visconte, che si credeva distrutta, a compierle; anch’essa era tornata dal campo di battaglia, dove era stata curata e ricucita da due negromanti. Ora vi sono quindi due metà l’una buona quanto cattiva è l’altra. Questa metà buona, è però eccessivamente buona: aiuta coloro che ne hanno bisogno, come i lebbrosi di Pratofungo, ma vuole anche curare le anime degli uomini, si impiccia perciò nei fatti altrui e fa la predica a tutti. Presto riesce quindi a farsi odiare dalla gente,che non sa quale metà sia peggio, come la parte cattiva. Inoltre, il Buono si innamora della stessa ragazza di cui è innamorato il Gramo: Pamela; viene quindi fissato il giorno delle nozze dove si presenta solo il Buono, in quanto il Gramo è caduto in un fossato; questo riesce però ad arrivare in tempo in modo da evitare il matrimonio e sfida a duello l’altra metà per il possesso di Pamela. I due sono però impossibilitati a combattere perché non hanno sostegni, viene quindi fissata la data del duello e nel frattempo il falegname avrebbe dovuto costruire due marchingegni per sostenere i due e rendere possibile la sfida. I due cominciano a combattere ma non riescono a colpirsi perché mirano alla parte mancante, l’uno dell’altro fino a quando entrambi si tagliano nel punto dove erano stati ricuciti cadendo a terra; il dottor Trelawney, che dopo l’arrivo del Buono aveva cominciato a studiare anatomia, approfitta allora del fatto per ricucire insieme le due metà. Quando il Visconte si sveglia è riunito ma c’è ancora contrasto fra le due metà; è però questione di un attimo dopo il quale Medardo torna alla normalità: una mescolanza di bontà e di cattiveria.