UNA SPLENDIDA CORTE
L'azione del brano che segue si svolge nel palazzo dei Medici a Firenze, nella seconda meta del XV secolo, I personaggi che vi compaiono sono: Lorenzo il Magnifico, Luigi Puici, Marsilio Ficino, Pico delta Mirandola, Angelo Poliziano.
A Firenze. in una sala dell'imponente palazzo di Via Larga, brillante dimora dei Medici, c'e riunione. Davanti a una finestra aperta sta in piedi un uomo ancora giovane, dall'occhio vivace tra Ie palpebre un po' infiammate, il naso sottile e la bocca arguta: e Luigi Puici, il gaio poeta. autore di un poema di cui si e parlato in tutta Italia, /'/ Morgante. Su un divano e seduto un vecchio asciutto, nella lunga veste portata dalla gente di studio, a pieghe che si riuniscono intorno al collo; e il dotto Marsilio Ficino, I'uomo che conosce meglio di ogni altro la lingua greca. Vi e poi un giovane trentenne. da! grosso naso arcuato, anche lui in abito lungo a pieghe intorno ad un colletto bianco, il quale paria ad alta voce e con calore: e Angelo Poliziano, il piu elegante poeta di Firenze e d'ltalia.
-- Sicuro -- dice egli in questo momento in mezzo ad un gruppo di giovani -- il nostro maestro Marsilio ha ragione: gli antichi greci, sebbene pagani, avevano una saggezza insuperabile. Infatti Ma viene interrotto dall'ingresso di un giovane elegante, dai capelli biondi molto curati, in abito di seta a maniche larghe; nessuno penserebbe che quella persona elegantissima e uno degli uomini piu dotti che siano mai esistiti: Giovanni Pico della Mirandola.
-- Buongiorno, amici -- dice allegramente. Poi. volgendosi ad un servo:
-- Per favore. caro, portami una limonata. Ma mi raccomando: che sia fredda come Ie acque del fiume infernale.
Tutti parlano in modo strano, riferendosi alia antica civilta di Roma e della Grecia, agli antichi dei e con un tono leggermente declamatorio. Adesso Pico, mentre sorseggia la limonata che gli hanno portata, osserva attento il cucchiaio d'oro nella coppa.
-- Che magnifico cucchiaio -- dice.
-- Guardate con che arte e cesellato questo fogliame intorno allo stemma. E certo un lavoro del Bandino, nconosco la sua mano; e un uomo pieno di gusto.
Perquesti uomini, labellezzae laculturasonolecosepiu importanti nella vita. Perquesti uomini la bellezza e la cultura sono nate nello splendido mondo dell'antjca Grecia e dell'antica Roma. Dotti di ogni paese ncercano ora i manoscritti delle opere poetiche antjche, gli architetti'si ispirano agli edifici antichi. i poeti imitano I'antica poesia. E nelle loro Corti, i priJicipi raccolgono intorno a se letterati ed artisti: pnmo fra tutti Lorenzo de Medici, detto il Magnifico* signore di Firenze.
Eccolo che entra nella sala dove sono i suoi amid. Non alto, con un grande naso schiacciato. i lineamenti rudi, I'aria energica, Ie dita nodose, sembra, a prima vista, un rozzo popolano. Ma il suo volto, di una singolare mobilita, rivela una eccezionale agilita di idee.
-- Oh, Lauro mio, come stai? chiede un po' enfatico il Poliziano, modificando alia latina il nome del Magnifico.
-- Ottimamente -- risponde Lorenzo con la sua voce rauca. Ascoltatemi. amici: e tu. Grifone,
che sai inventare magnifiche decorazioni, vieni qua. Si avvicina la testa di maggio; e mi e venuta un'idea.
-- Signor mio, sono ai vostri ordini -- grida allegro il giovane Grifone. Ho appunto preparato dei disegni di festoni, imitati da un rijievo romano che fanno bellissimo effetto.
-- Benissimo. E allora state tutti attenti!
Siede in mezzo agli amici e comincia a spiegare il suo progetto per la decorazione della testa. In queste occasioni Firenze si trasforma: appaiono finti colonnati, templi di legno e tela di bellissima linea: e, tra quello scenario che sembra evocato dall'antica Grecia, passano gaie processioni di dei e di eroi pagani.
Poeta, protettore di artisti e di dotti, oltre che politico finissimo, Lorenzo il Magnifico adora queste feste che si risolvono in trionfali rinascite del mondo antico. E, al pan di lui, i suoi amici si abbandonano felici a quel gioco.
adattamento ,,Letture per un anno'